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Canne da carpfishing: anelli classici o minimal?

Argomento che suscita molto interesse e produce un sacco di discussioni sulle sponde: sulle canne da carpfishing meglio anelli classici, con la pietra, o sottili, minimal? Proviamo a vedere il tema da più punti di vista

Forse un po’ di pepe nel mondo di carpfishing ci voleva. Un qualcosa di divisivo, come Fox vs Delkim, a pago vs libera, fishmeal vs birdfood.

Se non che questa volta c’entrano le canne. Da pesca, ovviamente. Canne da carpfishing, in particolare.

Ecco quello che succede: da qualche anno tutte le nuove canne da carpfishing, o quasi, montano un nuovo tipo di anelli, ovvero i minimal, cioè quegli anelli a profilo sottilissimo, che non hanno la pietra, ma un semplice rivestimento intorno al telaio dell’anello.

E succede quindi che i carpisti si dividono subito: “Bellissimi”, “No, le trecce li devastano”, “Fighi, così se la canna cade non si rompe la pietra”, “No way, si piegano come il burro”.

Chi ha ragione? Nessuno. Come sempre.

Un altro punto di vista

Piuttosto che prendere una posizione o l’altra, vediamo il tema da diversi punti di vista.

La premessa è una sola: se non devi cambiare canna da pesca, puoi benissimo tenerti i tuoi anelli con la pietra. E su questo non ci piove.

Ma se sei in cerca di un nuovo modello, quali potrebbero essere i motivi che ti spingono a prendere una canna con anelli minimal piuttosto che una più classica?

La prima azienda a montare questi tipi di anelli sulle canne da carpfishing fu, almeno tra i brand che abbiamo nel nostro negozio SportIT.com, la Nash. Apparvero per la prima volta sulle Scope e poi sulle “sorelle minori” Dwarf. Era evidente il motivo di tale scelta: anelli senza pietra sono molto più leggeri, quindi sono anche più leggere le canne.

Era chiaro: si parlava di canne da stalking, quindi della necessità di alleggerire il più possibile il tutto.

Poi tutto si è allargato ad altri marchi e anche alle canne “normali”, 12 e 13 piedi.

Su canne “lunghe” in cosa si traduce l’impiego di anelli light rispetto ad anelli normali? “Costano meno, ci vogliono fregare!”, dice la frangia secondo cui le aziende sono lì apposta per fregare i clienti.

In realtà, PESANO meno. Pesando meno, influiscono meno sul grezzo, quindi sull’azione e sulla velocità della canna. Quindi, a parità di grezzo, una canna montata con anelli minimal sarà più veloce e leggera di una canna montata con anelli con pietra classica.

E qui non ci si inventa niente, questo è un fatto!

La “fregatura”, se così volete chiamarla, dove sta? Nei grezzi: perché magicamente grezzi più lenti – come sono tutti gli economici o quasi – improvvisamente sono diventati più veloci e performanti.

Che poi tanto fregatura sotto sotto non è, o no?

Per chi le maltratta

Secondo tema: ogni anno gestiamo decine di assistenze di clienti che ci portano in negozio le canne e ci chiedono di sotituirgliele o di cambiare gli anelli perché sono sbeccati, rigati, crepati. In particolare, il primo da 50mm o il secondo.

Già, perché le canne ci cadono, le appoggiamo non sempre con la dovuta cura, perché siamo di fretta, siamo soli, siamo stretti, abbiamo sonno, abbiamo bevuto troppo.

Ci sono decine di situazioni in cui la canna non è nei nostri pensieri: e succede proprio quello per cui poi venite a chiederci aiuto, cioè sostituire gli anelli che si sono scheggiati.

Ci credete se vi diciamo che, in tutti questi anni, ci è rientrata una sola canna con anelli minimal per problemi con gli anelli? Tra l’altro, questo unico caso dovuto a un calpestamento involontario del carpista.

Anche qui c’è un altro fatto: gli anelli minimal non si scheggiano, quindi non si rovinano, quindi non si rovina il filo. Si piegano, certo, ma ci devi finire sopra o schiacciarli… a quel punto, le aziende del mondo del carpfishing c’entrano poco!

I difetti

Poche settimane fa abbiamo pubblicato un video sul nostro canale YouTube in cui ho parlato proprio di questo tema e, chiedendo i vostri pareri, abbiamo ricevuto sia commenti positivi sia commenti negativi a proposito degli anelli minimal.

Il video è questo:

Tra i messaggi, privati e non, che ci sono arrivati, eccone alcuni riassunti brevemente.

“Gli anelli minimal sono molli e si piegano facilmente” – Vero, alla piega sono più fragili di quelli con la pietra. La pietra stessa irrigidisce il telaio e li rende meno inclini al piegamento. Ma qui facciamo una domanda: è più facile e frequente spaccare una pietra di anello che tocca un sasso sulle sponde oppure piegare il telaio di un anello?!

Cioè: è più probabile cadere sulla canna e camminarci sopra rispetto a farla cadere sulla sponda su un sasso o su una superficie dura? Non crediamo proprio.

“Le trecce li brasano, non vanno bene per la pesca con il trecciato in bobina”. – Ecco, questo è un temone. Nel senso che è un dato di fatto che la dispersione di calore sia minore negli anelli minimal rispetto a quelli in pietra. Ma ci sono altri elementi da tenere in conto.

Primo, la qualità degli anelli: come per la pietra, anche per i minimal ci sono anelli di una certa qualità e anelli di un’altra qualità.

Secondo, il tipo di treccia. La treccia di base è ruvida, conosciamo tutti il rumore che fa negli anelli ma… ci sono trecce più ruvide e trecce meno ruvide. Se usi una Spiderwire o una Power Pro, a maggior ragione se molto sottile, bé, forse allora gli anelli minimal non fanno per te!

Terzo: il tempo. Quanto tempo la treccia sfrega sull’anello. Un conto è recuperare ininterrottamente il filo per 100 metri, un contro è per 300 o 500. E un conto è farlo dalla barca, andando incontro al piombo, e un altro è farlo da riva, tirando come un ossesso. Quindi, non sono gli anelli a fare schifo, sono le nostre esigenze a essere diverse: semplicemente, se usi solo treccia, a grande distanza, e sei più estremo del meteo del riscaldamento globale, meglio se ti rivolgi a canne con anelli in pietra classica.

Non a caso Korda stessa fa le sue Kaizen Green da 10 piedi sia con anelli minimal sia con anelli in pietra: insomma, capisce l’esigenza e ti fa scegliere. Proprio sapendo questo, noi a SportIT abbiamo preso proprio solo la versione con anelli in pietra: bene o male, uno che cerca una 10 piedi lo fa perché la usa con la barca…

“I minimal si deteriorano facilmente” – Anche in questo caso, ci sono anelli e anelli. Qualità e qualità. Più spendi, meno spendi, come si diceva una volta. Pensare che siano tutti uguali è un errore assolutamente da non fare.

Quindi?

L’articolo non vuole essere una difesa a oltranza degli anelli minimal. Suggerisce solo alcuni elementi da tenere in considerazione quando si acquista una canna da carpfishing e invita a non ragionare per partito preso o per voci sentite sulle sponde.

Meglio uno o l’altro?

Come detto sopra, gli anelli in pietra rimangono sempre una scelta corretta ed efficace, non a caso ci sono brand come Shimano e in parte Daiwa (vedi sulle nuovissime Daiwa Whisker che montano gli iconici Fuji-K con pietra) che non li hanno ancora abbandonati.

Ma i minimal hanno un senso, e non sono da demonizzare per partito preso o per una sola esperienza personale negativa.

Perché il mercato ha una regola: se una cosa non funziona, o non va bene, alla lunga non si vende. E il trend degli anelli minimal ormai è nel carpfishing da più di 5 anni.

Infine, tieni conto del gusto: l’anello minimal è diverso. SIcuramente non è bello come un Fuji-K: se sei un cultore del’estetica su tutto, allora non abbiamo dubbi a dirti di rimanere dove sei senza fare un salto nel futuro.

Ma al contempo, se ti piace il sottile, il leggero, il “fine”, bé, con gli anelli minimal hai pane per i tuoi denti!

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