fbpx

Carpe a galla: gli attrattori giusti per potenziare le esche

Pescare le carpe a galla è per molti una strategia semplice. Ma c’è un problema: lo è quando le carpe sono in frenesia. E questo non capita sempre. Ecco alcuni liquidi attrattivi per migliorare le esche da pesca a galla

L’adrenalina data dalla pesca delle carpe a galla è difficilmente pareggiabile da altre tecniche.

Forse solo lo spinning top water si avvicina.

Entrambe, condividono la stessa immagine: un’esca che sparisce dalla superficie che erompe in un gorgoglio o in una moltitudine di schizzi.

Diciamocela tutto: vedere il pesce che mangia, percepire con gli occhi il risultato dei nostri sforzi non ha paragone!

Tuttavia, la surface fishing, non è sempre così facile. Se pensiamo all’estate in corso, siamo vicini al disastro.

Temperature altissime, livelli idrici bassissimi, resa delle esche molto limitata. Per ovviare a questi problemi, possiamo farci aiutare dagli attrattori.

L’idea è quella di “bagnare” le esche per far sì che il loro potenziale attrattivo in acqua sia maggiore.

Una premessa è d’obbligo: in genere le esche da pesca a galla sono stracariche di attrattori, e in particolare di oli.

Un’immagine tipica dell’estate: acqua ferma, caldissima, e carpe nei primi strati di superficie in pattuglia.

Se guardiamo i pellet da pesca a galla, come i Riser di Nash, o i Krill Floaters di Sticky Baits, ci rendiamo conto di quanto sembrino “bagnati”.

In realtà sono molto secchi (ciò favorisce la galleggiabilità), ma appena toccano l’acqua emanano una forte scia di attrattori.

Quindi, se le esche sono già cariche, perché caricarle ulteriormente?

Per sbloccare i freni inibitori delle carpe.

E’ un po’ come metterci davanti a una montagna di cioccolatini e a una montagna di cioccolatini su cui cola una fontana di cioccolato: quale scegliamo?

Risposta B. Applausi!

Sempreverde canapa

Se dici canapa oggi puoi essere frainteso. “Legalizza!”.

Ma non stiamo parlando di quella canapa lì. Noi carpisti preferiamo i semini neri pieni di olio da far bollire e lanciare sullo spot.

L’olio di canapa è un grandissimo attrattore per la pesca a galla.

Se gli umani hanno un debole per la canapa, le carpe di più. L’hemp, come dicono in Uk, è una granaglia molto attrattiva che i pesci mangiano in grandi quantità.

La sua caratteristica principale è l’essere piena di olio. Piena piena. Vuol dire che l’attrazione sale verso l’alto.

L’olio, come sappiamo, non si scioglie in acqua, ma forma delle bollicine che vanno verso l’alto.

L’olio di canapa è un attrattore molto forte ma al contempo molto leggero. Nel dubbio su quale attrattore usare, lo mettiamo senza dubbio al numero uno della classifica.

Prodotti come l’Hemp Oil di CCMoore o l’Hempseed Oil di Mainline sono la prima scelta se vi state avvicinando per la prima volta alla pesca a galla con gli attrattori.

Nuvola di pesce

Se la canapa è un po’ dimenticata, i prodotti più in voga sono gli oli di pesce. Ne citiamo solo alcuni: quelli che a nostro avviso sono più rapidi ed efficaci.

Il vantaggio dell’olio di pesce è legato all’aroma, che è molto più “naturale” di quello di canapa per le nostre narici, quindi lo usiamo con più convinzione.

13 L’olio di salmone è un attrattore top nelle giornate molto calde. Buono per i pellet ma anche per le boilies.

Partiamo dal primo: molto attrattivo, fa anche del bene a noi umani. Parliamo dell’olio di fegato di merluzzo.

Lo si trova in commercio in ogni forma, anche in pastiglie, ma quello che ci interessa è il formato liquido.

E’ un olio leggero, poco viscoso, che si adatta perfettamente a tutte le esche gusto pesce (e non solo).

Ci sono versioni commerciali per alimentazione umana di alta qualità, che però sono anche molto costosi.

In ambito pesca, prodotti come il Cap Oil di Mainline e Sticky Baits sono garanzia di efficacia.

E poi c’è il salmone. Olio trasparente, a volte rossiccio, è molto intenso e più viscoso dell’olio di fegato di merluzzo.

Per quanto ci riguarda, l’olio di salmone è giusto nelle giornate molto calde. Da tenere d’occhio prodotti come il Pure Salmon Oil e lo Smoked Salmon Oil di CcMoore, oppure la versione di Nutrabaits.

Infine, l’halibut. Questo pesce che tutti nominano ma che pochissimi sanno descrivere.

Nel carp fishing, l’olio all’halibut è sempre legato ai pellet di colore scuro. Il motivo per cui usarlo è empirico: fa prendere i pesci!

La pesca a galla è una delle tecniche d’elezione quando fa molto caldo.

Tono su tono

Se gli oli citati sopra colpiscono i sensi, anche per le carpe vale il detto che “l’occhio vuole la sua parte”. Quindi, parliamo dei Goo.

O meglio, non ne parliamo perché su questi prodotti di Kiana Carp / Korda si è ormai detto di tutto.

L’effetto del Goo in acqua è incredibile: qui vediamo la versione fluo.

Ci limitiamo a usarli e indicare quali impiegare nella pesca a galla. Ma prima diciamo il motivo per cui ne parliamo: perché colorano l’acqua.

Il contrasto cromatico, oltre alla forza attrattiva, ha il suo perché in giornate particolarmente soleggiate.

Tutti i Goo colorano l’acqua, ce ne accorgiamo ogni volta che, appena il piombo tocca l’acqua, gli schizzi intorno sono rossi, bianchi o giallo fluo.

I colori fluorescenti sono quelli che gasano di più, perché bagnando i pellet da galla si ottiene un risultato cromatico notevole.

Parliamo di Pineapple Goo, Almond o Spicy Squid. Ma anche il Corn, il tanto bistrattato mais, non scherza.

Colori fluo o che tendono allo scuro sono l’ideale per giornate particolarmente soleggiate o acque limpide.

In acqua torbida meglio orientarsi su un solo colore: il bianco.

Quindi Butter Corn Goo, oppure White Almond.

I Plume Juice di Nash hanno un forte potere attrattivo grazie alla loro densità e al colore molto acceso.

I Goo in acqua creano una nuvola che è sì attrattiva, ma al contempo stimola il pesce visivamente e riduce le sue già scarse capacità visive: il pesce ha fame, cerca cibo, e non si accorge dell’inganno.

Insieme ai Goo non possiamo non citare gli Instant Action Booster Plume di Nash.

Liquidi densi, ma non troppo, a contatto con l’acqua erompono in una nuvola attrattiva più densa di quella del Goo.

Il Coconut Créme è l’ideale per le giornate coperte e le acque torbide, Candy Nut, Pineapple e Squid sono il top nelle giornate terse in acque limpide.

E se non fosse liquido?

Vi abbiamo fregato. Sì, abbiamo parlato di attrattori e sicuramente avrete iniziato questo articolo pensando esclusivamente alla “parte liquida”.

Eppure, ci sono ingredienti solidi, sfarinati, che fanno un lavoro importante in ottica frenesia.

Gli sfarinati, infatti, sono composti da particelle piccole e leggere che, se non stanno a galla, affondano comunque lentamente, trattenendo il pesce in zona praticamente senza sfamarlo.

Una buona soluzione sta quindi nell’inumidire i pellet con un olio o un attrattore liquido e poi inserire anche uno sfarinato.

Dal punto di vista commerciale, prodotti come lo Zig Cloud di Mainline fanno sempre il loro dovere, ma anche le pasture da zig ci fanno ottenere lo stesso effetto.

Se volete farvi le cose in casa, consigliamo la farina di cocco oppure quella di gamberetto.

O, perché no, i gamberetti stessi, quelli che si danno da mangiare di solito alle tartarughe d’acqua dolce.

Ti è piaciuto questo articolo?

Clicca sulle stelline per esprimere il tuo voto

Valutazione 4.7 / 5. 3

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*