Tre foto, tre racconti di un weekend unico vissuto dal nostro Ambassador Federico. Un racconto di pesca, ma anche una serie di informazioni utili a chi lo leggerà. Si parla di trote. Belle trote, ovviamente!
Spinning o mosca, poco importa: il nostro Ambassador Federico è un pescatore poliedrico a cui la pesca scorre nelle vene, tra un globulo rosso e l’altro.
Qui di seguito vediamo 3 foto che ci ha inviato pochi giorni fa, relative a un weekend di pesca a tutte trote (e temoli) in cui ha fatto catture sia a spinning sia pescando a mosca.
Non sono le dimensioni che contano in questo caso: conta la bellezza di questi pesci e l’ambiente in cui sono stati presi. Un fiume “selvatico”: è lì che puoi trovare sempre il nostro Fede!
La prima a gomma

“Black minnow taglia 2. Vairone. Questa è la prima cosa da dire in relazione a questa cattura. Arrivato alla buca capisco infatti che non c’è modo di affrontarla a minnow, meglio ripiegare su una softbait con sistema antiincaglio. Eccola lì, allora, la “gomma”. Rispetto ad altre, questa volta riesco a gestirla bene, sento il contatto con la stessa e, dopo qualche lancio, boom, due steccate paurose in canna! Ferro prepotentemente, perché all’inizio sembrava un pesce grosso. Poi è uscita lei: di forza ne aveva parecchia ma d’altronde da un pesce wild cresciuto in corrente è quello che dobbiamo aspettarci! Finalmente a guadino inizio a urlare di gioia perche è la prima trota che riesco a tirare fuori a gomma”.


Salvataggio in corner

“Un pesce non enorme ma stupendo. Il colore dell’acqua era perfetto: dopo svariati lanci vedo che il mio Ryuki Spearhead 95 colorazione Red Belly è inseguito da un bel pesce. Il lancio successivo mi regala una bella botta in canna che però non porta a nessuna conclusione… Mi sposto di sponda e ricomincio a lanciare. Ad un tratto vedo una bella gorgata e capisco che qualcosa sta cacciando. Così lancio in quella direzione fiducioso di una mangiata e alla seconda jerkata arriva la mangiata. La canna si stoppa di colpo: me l’aspettavo e così ho ferrato super energico (pensavo di tirare fuori la lisca da come ho ferrato eheheh. Tiro il pesce a riva dove, dopo due “coccodrillate”, si slama sotto i piedi di Ricky che pronto col guadino la prende poco prima che ritornasse negli abissi. Salvataggio in corner!”.

Temibile temolo

“Ho visto questo pesce che ninfava sul fondo di un correntino. Provo a lanciargli delle piccole phesant tail (non so se si scrive cosi, ma l’avete capito sicuramente di cosa parlo). Nessun risultato, eppure era l’esca più naturale che avevo! Decido di provare con un approccio opposto, pescando a ninfa: metto una ninfa enorme per il posto montata su amo del 10, nera con collarino rosa e testa oro. Lancio la ninfa che piomba a picco sul fondo. Poco prima che toccasse il fondo stesso il temolo scatta in avanti per prenderla! L’istinto mi dice di ferrare anche se non l’avevo sentito in canna: il gioco è fatto, il pesce parte in corrente e prende una buona quindicina di metri di coda. Pescando barbless, e avendo paura di perderlo, comincio ad andargli in contro riavvolgendo la coda. Finalmente gli arrivo sopra, rischio forzando il pesce per girarlo (avendo un terminale del 15 so che non potrei forzare troppo, ma se non lo faccio so per certo che il temolone ripartirebbe in corrente dandomi altro filo da torcere). Così la devisione è presa, tiro la canna alle mie spalle mettendo il pesce in una situazione di stallo momentanea e proprio in quel breve attimo parto con la guadinata e al primo colpo è dentro. Fra, dimenati quanto vuoi tanto dal guadino non esci!”.