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Daniele e Dario: una maratona per due!

In questo appuntamento con #faccedarunning parliamo con Daniele Lissoni e Dario Ciardelli, due corridori della nostra #RunWithUs che ci raccontano i loro due punti di vista sulla Maratona di Venezia che hanno corso con diversi risultati ma con un comune denominatore: una passione – sana e incredibile – per la corsa.

C’è chi corre per dimagrire e chi corre per andare sempre più veloce. E c’è chi corre per passione, per quella voglia di far andare il corpo più in là al proprio ritmo, mangiando un chilometro via l’altro.

In questa “intervista doppia” parliamo con Daniele Lissoni e Dario Ciardelli, che hanno partecipato alla recente Maratona di Venezia: ne abbiamo approfittato per sentire le loro storie e capire cosa muove questi due uomini veramente stra-appassionati.

Pronti? Si parte!

Nome?

Da: “Daniele”.

Dr: “Dario”.

Soprannome?

Da: “UltraLisso”.

Dr: “Airlines o Zio”.

Perché ti chiamano così?

Da: “Perché amo correre tanti chilometri e fare gare lunghe, principalmente maratone, ma anche qualche ultramaratona ogni tanto”.

Dr: “‘Airlines’, perché qualcuno dice che volo… ma non è vero. ‘Zio’ mi ci chiamano di riflesso perché quando non ricordo i nomi chiamo gli altri ‘zio’…”

Che lavoro fai nella vita?

Da: “Lavoro come Agente nel pronto intervento della Polizia Locale di Lissone”.

Dr: “Operatore ecologico”.

Perché hai cominciato a correre? E da quanto tempo corri?

Da: “Ho cominciato a correre tanti anni fa per mantenermi in forma ma correvo al massimo una decina di chilometri. Poi ho mollato per dedicarmi al mondo della palestra e ho cominciato a fare bodybuilding, solo come allenamento ed alimentazione, niente competizioni. A dicembre 2014 vinco un concorso in Piemonte come Agente di Polizia Locale e mi trasferisco a Mergozzo (VB). A quel punto della mia vita, decido di riprendere a correre ed abbandonare la palestra in quanto non potevo più permettermela. Da lì conosco un collega, Michele, col quale ho stretto un rapporto di amicizia indissolubile, il quale mi ha spronato a fare qualche garetta serale… da lì non ho più smesso e nel giro di un anno sono passato dalla mia prima mezza maratona alla maratona!”.

Dr: “Ho cominciato nel 2018 dopo aver smesso di correre in moto”.

Come hai conosciuto la Run With Us?

Da:”L’ho conosciuto anni fa perché un mio amico ve ne faceva parte ma mi sono aggregato solo pochi mesi fa”.

Dr: “Ho conosciuto Run With Us tramite un un amico che conosceva il gruppo”.

Quale è stata la tua prima corsa agonistica? Come ti sentivi prima di partire?

Da: “La mia prima corsa agonistica è stata la mezza di Vigevano il 12 febbraio 2017. Gara che ho sofferto molto sia perché qualche giorno prima mi ero beccato una bella influenza ma soprattutto a causa dell’inesperienza. Mi ero vestito troppo e ad un certo punto della gara ho cominciato a patire il caldo! Arrivai al traguardo distrutto… ma molto felice! Dopo due settimane infatti, partecipai alla mezza di Seregno”.

Dr: “La mia prima gara è stata la Milano Marathon, sulla start line avevo un mix di ansia e adrenalina pazzeschi”.

La gara più bella che hai fatto?

Da: “Coincide con la mia prima maratona… quella di Firenze!”.

Dr: “Questa, la Maratona di Venezia”.

Il posto più bello in cui hai corso?

Da: “Dove vivevo prima. Le rive del Toce tra Mergozzo e Verbania avranno sempre il primo posto nel mio cuore!”.

Dr: “Sardegna, sono innamorato dell’isola”.

La stagione preferita per correre? E perché?

Da: “Sinceramente non ho una stagione preferita in particolare, tutte le stagioni hanno qualcosa che amo, l’importante è trovare sempre qualcosa per rendere piacevole ed interessante l’allenamento”.

Dr: “Mi piace correre d’estate perché amo il caldo e posso vestirmi leggero”.

Il momento della giornata in cui preferisci correre?

Da: “Ultimamente amo correre al mattino presto (5.40) prima di andare a lavoro. Fortunatamente lavorando su turni riesco a trovare sempre un momento della giornata per correre”.

Dr: “Corro quasi sempre prima di pranzo”.

Quando e perché hai deciso di partecipare alla Maratona?

Da: “Ho deciso di iscrivermi alla maratona di Venezia perché ho sempre amato questa città (seguivo anche la squadra calcistica) ma non ho mai avuto occasione di andarci. Ho così colto l’opportunità di andarci con la mia famiglia. Amo coniugare viaggi inerenti gare con la mia famiglia”.

Dr: “Nel 2017 sono andato a vedere mio fratello correre la maratona di Milano, e lui mi ha detto: l’anno prossimo la facciamo insieme, così nel 2018 ero alla start line…”.

Era la tua prima maratona o ne avevi già corse altre?

Da: “E’ stata la mia nona maratona”.

Dr: “Quella è stata sia la mia prima maratona che la mia prima gara Fidal”.

Per quanto tempo ti sei preparato per la Maratona? E come ti sei preparato?

Da: “Siccome avevo già una buona base di fondo mi sono dedicato alla preparazione della maratona di Venezia per un paio di mesi. Mi allenavo circa sei giorni a settimana, 3 uscite di fondo lento, 1 di fondo medio che incrementavo ogni settimana, 1 lavoro di ripetute su varia distanza ed 1 gg in cui solitamente uscito a fare allenamento con bici da corsa.

Dr: “Avendo già una buona base, mi son preparato per 4 mesi, essenzialmente ho aumentato il chilometraggio settimanale e sostituito lavori tecnici di velocità con quelli di resistenza”.

Come si riesce a far combaciare preparazione di una maratona e impegni familiari?

Da: “Sono un fervido sostenitore del fatto che ognuno, volendo, riesce a trovare un piccolo ritaglio di tempo per potersi fare del bene facendo sport, che sia mezz’ora o un’ora sono davvero convinto che basti volerlo! Io ho una compagna ed una stupenda bambina di 5 anni alla quale amo dedicare parecchio del mio tempo, e nonostante ciò il tempo per allenarmi lo trovo sempre. Spesso mi alzo molto presto e vado a correre anche solo per 40/50 minuti proprio per poter stare con loro durante il resto del mio tempo libero”.

Dr: “Bisogna sfruttare ogni momento libero della giornata, oppure allenarsi di notte, o andare a lavoro di corsa, insomma la via per allenarsi va trovata…”.

Qual era il tuo obiettivo per questa Maratona?

Da: “Stare tra le 3 ore e 25 minuti e le 3 ore e mezza”.

Dr: “L’obiettivo era scendere sotto le 3 ore”.

Che pensieri avevi prima della partenza?

Da: “Che ero felice di stare bene, di essere in un posto stupendo con la mia famiglia e di essere grato di poterci essere!”

Dr: “Alla partenza delle gare penso sempre agli animali chiusi in gabbia, che non possono fare nemmeno due passi, così mi viene voglia di riscattare quella prigionia, ogni mio passo è dedicato a loro”.

Durante la gara, quale è stato il momento più duro?

Da: “Gli ultimi 3 chilometri ho sentito il peso del vento subito durante tutta la gara e gli ultimi ponticelli mi hanno creato qualche fastidio all’inguine e ad un polpaccio, cosa mai successa prima”.

Dr: “Il Ponte della Libertà, brutto, lungo e dritto. Tra l’altro mi ci sono ritrovato da solo, visto che il gruppo lo avevo staccato, è stata dura mantenere la concentrazione”.

E il momento più bello?

Da: “Il passaggio in Piazza San Marco a fianco della laguna…un qualcosa di talmente emozionane che è impossibile descriverlo a parole”.

Dr: “Il passaggio in Piazza San Marco con tanta gente a fare il tifo”.

Cosa hai pensato all’arrivo?

Da: “Ho chiamato subito Rossana per raccontarle l’avventura vissuta ed ho subito pensato ad integrarmi per favorire il recupero”.

Dr: “NON CI CREDOOOO”.

Il tuo tempo ti soddisfa?

Da: “Sicuramente posso fare di meglio, ma per il grado di preparazione momentanea non avrei potuto sperare di meglio! L’obiettivo principale è sempre quello di divertirsi, correre con il sorriso e non distruggere il proprio corpo!”

Dr: “Sì, sono molto soddisfatto”.

Con che scarpe hai corso?

Da: “Hoka Mach 4“.

Dr: “Saucony Endorphin Pro 2“.

Se dovessi consigliare un amico, perché correre una maratona?

Da: “Perché si provano emozioni indescrivibili a parole… si possono solo provare partecipandovi! Sicuramente a livello mentale ne uscirai fortificato, imparerai a soffrire senza mollare, e questo aspetto a me personalmente aiuta in ogni ambito della vita”.

Dr: “Perchè la maratona oltre la sfida fisica è un viaggio dentro se stessi… le emozioni sono tantissime”.

Qual è il segreto per arrivare fino in fondo?

Da: “In primis sicuramente una preparazione adeguata, in secondo luogo la determinazione a voler portare a termine la corsa senza mollare, nonostante in alcuni momenti sarebbe più facile mollare e desistere. Un trucchetto che a me aiuta molto e che pratico da qualche tempo è dividere la gara in frazioni da 5 chilometri, mentalmente mi aiuta un sacco ed inoltre mi aiuta a mantenere un ritmo costante”.

Dr: “Bisogna arrivare ben allenati, poi curare bene l’integrazione e l’idratazione in gara”.

Qual è il tuo segreto per migliorare nella corsa?

Da: “Amo moltissimo documentarmi e leggere libri inerenti tutto ciò che riguarda il running, l’alimentazione, la preparazione delle gare ed anche tutto ciò che riguarda l’aspetto di resistenza mentale. Tutto ciò mi aiuta a migliorare, non solo come corridore ma anche come persona”.

Dr: “Penso che la corsa non abbia segreti: è matematica, più ti impegni, più ti restituisce, quindi sacrificio e una buona programmazione”.

Perché un runner più o meno esperto dovrebbe partecipare alla Run With Us?

Da: “Personalmente non amavo correre in gruppo prima di prendere parte a Run With Us, sono sempre stato un solitario ed amavo molto allenarmi da solo. Devo ammettere che, da quando ho cominciato ad allenarmi con loro, ho conosciuto persone come la coach Anna e coach Beppe molto cordiali e disponibili ma soprattutto che mettono al servizio la loro grande esperienza come atleti evoluti al servizio di noi runner amatori, sanno sempre darti il consiglio giusto ma soprattutto ti fanno godere in pieno la gioia della corsa. Per me Run With Us è tutto ciò!”. 

Dr: “Quelli della Run With Us sono allenamenti adatti a tutti, la forza del gruppo aiuta sia i neofiti ad avvicinarsi alla corsa e crescere, sia i più competitivi a fare delle uscite tranquille senza sentire il peso dell’allenamento, io non posso far altro che ringraziare il gruppo per il sostegno…”.

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