SportIT è punto di iscrizione ufficiale per la Stramilano: l’occasione giusta per… correre nel passato in attesa della manifestazione di domenica, che ha già messo i bastoni tra le ruote…
Io odio correre, perché la Stramilano non sono mai riuscito a correrla.
Ok, ok, lo so già cosa stai pensando: hai fatto un articolo in cui dici di correre per il piacere di correre, per metterti alla prova con te stesso e non col cronometro, corri da manco due mesi e parli già di una “gara”?
Hai ragione, ma alla Stramilano non si comanda.
Perché, di corsa ma soprattutto non di corsa, la Stramilano ha sempre fatto parte della mia vita fin da quando ero giovanissimo.
E poi perché SportIT è punto ufficiale di iscrizione alla Stramilano e di ritiro dei pettorali e delle borse gara (a proposito, hai visto su instagram il video che mostra il contenuto della borsa Stramilano di quest’anno?), quindi l’occasione è ghiotta per tornarci.
Back in time
Al secondo anno di liceo il mio amico Andrea, uno da sport estremi, mi dice: “Andiamo a fare la Stramilano”. Io, che hai tempi vivevo di sport e non avevo assolutamente alcuna allergia alla corsa, accettai di buon grado. “Ok, ti passo a prendere alle 7 domenica: non dimenticarti le polsiere”.
Le polsiere?
Nella sua testa da Tony Hawk la Stramilano non era fatta “a piedi”, ma sui rollerblade. Su cui me la cavavo, sì, ma migliaia di persone da usare come birilli non erano proprio la mia idea di “domenica rilassante”.
Dopo quella prima, ce ne furono altre due, sempre coi pattini, e con gli zaini sempre più grandi: i punti di ristoro per noi erano diventati “punti di saccheggio”, e facevamo scorta di brick di latte e cioccolato per almeno i 2 mesi successivi…
Poi è arrivata la mamma…
Come si fa a dir di no alla mamma?
“Avrei tanta voglia di fare la Stramilano”, disse una sera quando tutta la famiglia era riunita al tavolo. Capii al volo che dovevo salvare la situazione: “Mamma, vengo io”.
“Ok, Pop – ho deciso di presentarmi nudo e crudo in questa rubrica quindi: ridi pure! – però io non corro, eh!”, disse lei tutta contenta.
Altro giro, altra corsa. Anzi, no: camminata.
Quindi, quarta e quinta Stramilano ancora senza uno straccio di corsa. Dentro di me dicevo sconsolato: “La correrò prima o poi?!”
Perché, più che altro, volevo mettermi alla prova. Ai tempi ero giovane e sentivo di voler spaccare il mondo. Sentirmi un po’ maratoneta: gruppone, scrematura, scenario cittadino, tanta gente che batte le mani e arrivo all’Arena sotto l’arco come i grandi sportivi. Crollo finale, medaglietta al collo e bicchiere di tè.
Morale, sono passati vent’anni
Oggi si ripresenta l’occasione, e finalmente posso correrla! Non sono pronto, ma corro da un mese e mezzo abbastanza regolarmente. Non mi interessa il tempo, mi interessa arrivare in fondo ai 10 chilometri vivo. E contento.
So bene perché sto correndo: non per il tempo, non per le “gare”, non per un risultato. Ma la Stramilano è la Stramilano, e non gli si può dir di no. Soprattutto perché sarà la prima che farò facendo un passo uno dopo l’altro velocemente, o almeno “velocemente” per me.
E non lo nascondo: sono emozionato.
…
Bello sognare, eh!? Il tempo di finire l’articolo, andare a letto e alzarmi la mattina con un ginocchio grosso come un melone. Ieri, correndo in discesa, avevo sentito come una pinzatina, ma non ci avevo dato peso.
Qual peso che restituisce giustamente mia moglie vedendomi arrancare in cucina per la colazione: “Oh, va che domenica la Stramilano la facciamo lo stesso, al massimo cammini”.
“Veramente…”.
“Niente scuse, se non puoi correre, la fai sul monopattino con tua figlia”.
Con mia figlia. Col monopattino.
Capisci, perché, in fondo, io odio correre?!
Paolo “Il Menega” per Redazione SportIT Running
Aggiornamento del 20/03
🙂 Ebbene sì, ce l’ho fatta! Eccomi col mio bel faccione appena arrivato alla fine della Stramilano 2023. Niente monopattino, ma passeggino: è stata una bellissima camminata che mi ha fatto vivere la città di Milano in modo diverso. Bello, bellissimo camminare liberamente su quelle strade che durante la settimana sono piene di auto e di smog. Bello, bellissimo condividere con altre famiglie e con altri bambini questa lunga passeggiata. Bello, bellissimo vedere gli occhi della mia piccola brillare quando le hanno dato la medaglia all’arrivo. Sì, è vero, la “maledizione della Stramilano” non mi ha fatto correre come avrei voluto, ma mi ha lasciato qualcosa di più: la consapevolezza che ci sono cose molto semplici ma che al contempo sono straordinarie, come una camminata in gruppo nella tua città. E che il benessere non sta solo nel fiatone all’arrivo, ma in molte altre piccole cose: I <3 Stramilano!