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Carp fishing veloce (senza trascurare le cose importanti)

L’abitudine di pensare che il carp fishing sia solo notti, tenda e lunghe attese è uno dei più grandi errori che un carpista possa commettere: secondo il nostro punto di vista, sapersi adattare è la chiave di tutto.

Io lo so cosa pensate ogni volta che vi propongo le canne da carp fishing da 6 piedi.

Belle, niente da dire, ma la tirano fuori una carpa?!”.

Mah, secondo me non ci lanci neanche 10 metri…”.

Poi, c’è quello un po’ più convinto, ma non fino in fondo: “Eh, in effetti sono comode, potrei tenerle sempre in macchina, nello zaino… ma secondo me son troppo corte. No dai, meglio una 10 piedi”.

Comprensibile, ragazzi! Ma chi mi conosce sa che non vendo fumo: se consiglio una cosa, è perché l’ho usata, ne ho capito i difetti e ne ho sfruttato i pregi.

Ed è questo il tema delle prossime righe: sapersi adattare alle diverse situazioni di pesca alla carpa che abbiamo davanti è la chiave per avere più chance di cattura.

Tradotto: compri una 6 piedi solo se ti serve, e io te la propongo se capisco che ti serve!

Ma andiamo con ordine.

Nella mia vita di carpista ho “perso” diversi compagni di pesca per un motivo solo: il tempo.

“Vendo tutto. Col lavoro non riesco più a starci dietro. Non riesco più a fare le notti. Per me il carp fishing senza notti non ha senso”.

Legittimo, ma non fa parte del mio modo di vedere le cose.

Se tu “sposi” una tecnica, devi saperti adattare. Se tu “sposi” un pesce, il tuo obiettivo è catturarlo. Punto.

Le lunghe pescate in grande lago hanno sicuramente il loro fascino, ma non possiamo ridurre il carp fishing solo a notti, tenda, barca e lunghe distanze.

Dire che un carp fishing senza notti non è vero carp fishing è opinione che ascolto volentieri, ma che mi fa venire i brividi.

Già, perché se la pensate così vuol dire che non mi ritenete un carpista.

Ai tempi dell’università passavo quasi 3 mesi l’anno sotto le stelle. C’erano le lunghe sessioni, di 4-5 giorni, ma anche tante “notti secche”.

Avevo tempo, e potevo studiare lungo le sponde in attesa del bip.

Poi si cresce. Trovi un lavoro stabile, ti fai una casa, trovi una compagna e la sposi, pensi a una famiglia. Tutti elementi che superano la pesca per importanza, almeno per me!

Eppure, non ho mai pensato di smettere. Ho ripreso in mano altre tecniche (anche per esigenze di mestiere), ma non ho mai pensato di piantare il pod al chiodo perché non potevo più fare le notti.

Semplicemente, mi sono adeguato alle nuove esigenze di tempo e di vita.

E sì, mi sento un carpista, e forse mi sento ancora più “vero” di quanto ero prima!

Non siamo soli

Se stai leggendo, i motivi sono due: cercavi qualcosa sulle 6 piedi e sei incappato in questo articolo; oppure, ti riconosci in quello che sto descrivendo e vuoi saperne qualcosa di più.

Quindi, quali consigli posso dare a chi si ritrova improvvisamente senza tempo, senza spazio, ma con un’immensa voglia di pescare le carpe?

Ci sono 3 elementi da considerare. Due sono tecnici/tattici, uno motivazionale.

Un piccolo fiume che sta scendendo dopo la piena, una sponda ripida e due canne pronte a piegarsi: la serenità spesso deriva dalle piccole cose.

Primo step: riconsiderare gli spot.

E’ quello che ho fatto io negli anni: da pescatore di grande lago, oggi faccio più carp fishing nel Lambro che in altri posti.

E’ lo step più difficile perché ci obbliga a una fatica e una pazienza enormi. Dobbiamo circoscrivere gli spot a quelli che ci possono far catturare in poche ore.

Lasciamo perdere per il momento la taglia: la domanda che dobbiamo porci è “dove posso catturare carpe in meno di 2 ore?”.

Bisogna partire catalogando tutti gli spot che abbiamo già visto, nelle varie stagioni, e partire da quelli. Dobbiamo pensare ai posti in cui le carpe le abbiamo viste.

Vedere, è questa la chiave.

Ed è vedendole che troviamo poi gli altri. Dobbiamo infatti dedicare tempo alla ricerca anche di spot urbani, o dimenticati.

Cavette, piccoli fiumi, corsi cittadini, lungolago di località turistiche: ci sono un sacco di posti praticamente impescati che possono darci grandi soddisfazioni.

Dopo aver visto, bisogna pianificare, poi fare perlustrazioni, quindi pescare.

Con il tempo e l’esperienza, riuscirete anche voi a farvi una mappa mentale degli spot che possono rendere di più in un determinato periodo, e soprattutto in un determinato lasso di tempo.

Io stesso, per esempio, ho spot diversi a seconda del tempo a disposizione. Ho moltissimi spot “da giornata”, qualcuno da mezza, pochi (e ben custoditi), da pescata di un’ora.

Ci sono poi le condizioni speciali, come i periodi di pre-frega, oppure i giorni post-piena nel caso dei fiumi.

Le foto a corredo di questo articolo si riferiscono proprio a questa situazione eccezionalmente prolifica: dopo diversi giorni di piogga, e una piena molto forte, il fiume si sta assestando e i pesci, uscendo dalle buche, hanno parecchia fame.

E io ho solo 2 ore, ma sono lì… rapacissimo!

Qui c’è fin troppo: lo zaino è utile solo se dobbiamo fare sessioni lunghe almeno mezza giornata. Per un paio di ore di pesca, basta una borsetta!

Secondo step: eliminare il superfluo.

Il carpista tipo si porta appresso troppa roba. Anche gli inglesi da cui prendiamo esempio: addirittura hanno il carrello!

Se vogliamo pescare per poche ore, quindi, dobbiamo ridurre tutto al minimo.

Seguite questo elenco:

  • 1 canna (massimo due), con il minimo ingombro possibile se siamo costretti a lunghi spostamenti, peschiamo in posti infrascati, o semplicemente non ci piace dare nell’occhio;
  • 1 guadino, anche questo con manico diviso in due affinché sia facilmente trasportabile e poco ingombrante;
  • 1 materassino di slamatura: non servono i cradle, basta un materassino arrotolabile imbottito il giusto, sarà nostra cura evitare di tirare fuori dall’acqua una carpa sul cemento se questo rischia di farle male.
  • 1 mini-borsa con dentro qualche esca, dei terminali già pronti, pochi piombi e, volendo un attrattore.

Con queste 4 cose possiamo pescare.

Poi, ci sono cose “superflue”, come gli avvisatori (meglio su picchetti che su pod, anche se ci sono oggi rod pod piccolissimi e molto leggeri che sono equivalenti ai picchetti), la macchina fotografica e il relativo cavalletto (ci sono i cellulari!), la cassetta per farsi i terminali, e altre esche.

A proposito della mini-borsa da carp fishing con dentro qualche esca, a quali faccio riferimento?

Il trio è composto da: boilies ad attrazione rapida da 15 mm massimo (in inverno 12 mm), micropellet da 2-3 mm, e un paio di etti di sfarinato.

Con queste tre “esche” posso farci di tutto: pescare solo con le boilies, fare i sacchetti di Pva con tutti e tre, impastare lo sfarinato con l’acqua e farci un method.

Aggiungo solo un vasetto di mais in scatola se pesco in determinati spot in cui so che funziona: in quel caso, le altre esche stanno in macchina!

I pesci più belli sono spesso il risultato di scelte “pazze” e del coraggio di cambiare in corsa all’ultimo minuto.

Terzo step: se cambi la mentalità, catturi.

Duro anche questo step, perché ha a che fare con le abitudini.

Se vogliamo cambiare approccio e cogliere ogni attimo, dobbiamo essere sempre pronti. Vuol dire che dovremo essere in grado di partire e andare a pescare anche se si hanno solo 2 ore libere.

L’attrezzatura deve essere sempre a posto, ma anche la nostra testa.

Non c’è orario (può essere l’alba, come il tramonto, come 2 ore a cavallo della pausa pranzo), non ci sono programmazioni (bisogna avere la mente svelta e non sbagliare la scelta dello spot), non c’è possibilità di errore.

Dobbiamo renderci conto che sarà faticoso. Non sono pescate rilassanti.

O meglio, lo diventano quando cominciamo ad apprezzare il fatto di essere stati comunque a pesca piuttosto di aver perso tempo guardando il soffitto.

Fisicamente, però, bisogna essere pronti e allenati.

Dobbiamo altresì renderci conto che l’improvvisazione, la velocità nel prendere determinate decisioni in poco tempo, fanno sempre la differenza.

Non perdiamo altro tempo

Sto per chiudere questo articolo a 10 minuti dalla “campanella”, e  fremo. Mi metto la giornata di lavoro alle spalle.

Sono le 18, e sarò sullo spot per le 18.20 circa. Alle 20 devo essere a casa per cena, ho meno di un’ora per sentire la canna piegarsi.

Andrà bene stasera?

Sicuramente sì: perché ho fatto quello che mi piace senza trascurare le cose importanti.

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