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Trout Area: under construction

Inizia con questo primo articolo la nostra rubrica dedicata alla Trout Area. Un mini-corso step by step per scoprire questa tecnica di pesca nata in Giappone che in Italia è ormai diventata una vera e propria mania. Attrezzature, esche e strategie: ad aprire le danze ci pensa Maurizio Manzi

Sono già almeno 5 anni che in Italia si è diffusa sempre di più una tecnica, relativamente giovane, dedicata alla cattura di trote in piccole acque a pagamento.

Si chiama “Trout Area” e sta raccogliendo un numero sempre più esponenziale di aficionados.

L’Abruzzo è senza dubbio la prima regione in cui è stato buttato il “seme” di questa tecnica.

E’ qui, infatti, che alcuni pescatori hanno iniziato con i primi timidi tentativi con attrezzature molto leggere e divertenti.

Se, però, sull’attrezzatura si sono già spese molte parole, è bene soffermarsi in questa mini-serie su due temi molto importanti in ambito area: le esche e il loro utilizzo.

Il rispetto del pesce è vitale nella trout area: niente ardiglione e pesce rilasciato direttamente dal guadino, senza fargli toccare terra.

Ecco perché i prossimi due appuntamenti, dopo questa introduzione, saranno dedicati alle due grandi macroaree di esche dedicate alla trout area: spoon (per intenderci, gli ondulanti) e crank da area.

Oggi la trout area è veramente diffusa a macchia d’olio in tutte quelle regioni in cui vi è la presenza di laghi a vocazione “trota”.

Dalle grandi, grandissime cave del nord sino ai piccoli bacini più diffusi al Centro, il numero degli appassionati è in forte crescita.

Ma perché questo successo? Probabilmente perché, oltre ad essere una pesca divertente, che si può fare anche con poca attrezzatura, è terribilmente catturante.

Un tipico paesaggio invernale: la trout area è una tecnica del freddo!

Piccole esche, grandi emozioni

La gestione corretta di piccole esche porta ad un numero di attacchi nettamente superiore allo spinning classico. E, a volte, anche alla trota laghetto classica.

Non è raro infatti ormai vedere la classica immagine del ragazzino con cannetta e spoon che fa “innervosire” il vecchietto con bombarda e camola…

Questo soprattutto quando la trota non è molto attiva o è molto pressata.

Le trote di laghetto, infatti, sono pesci di indole non aggressiva come le “sorelle” di fiumi e torrenti, quindi sono già predisposte ad un comportamento più “neutro” e pacato.

La trout area è una tecnica tutta d’azione: le fasi del combattimento sono sempre molto critiche, la canna deve rimanere sempre bassa.

Senza ardiglione!

Sono davvero tante le alternative come tipologia di esche: dai variopinti spoon, ai crank, ai jerk, vibrations lures e addirittura i popper. Fantastico!

Ovviamente, tutte le esche sono dotate di ami senza ardiglione (che non vuol dire ardiglione schiacciato!) senza dressing vari sull’amo stesso (per intenderci, le piumette).

Nei prossimi articoli andremo ad approfondire l’argomento trattando due tipologie di esche ormai super diffuse: spoon e crank.

Ci risentiamo tra pochi giorni!

 

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