Ecco il leggendario percorso delle 52 Gallerie: per chi non si accontenta di fare solo trekking, ma vuole immergersi nello straordinario paesaggio che sussurra memorie storiche.
La mia prima escursione in montagna – perché c’è sempre una prima volta, e in genere questa prima volta ti rimane sempre dentro – è iniziata percorrendo il “sentiero delle 52 Gallerie del Pasubio“.
La strada delle 52 Gallerie è una mulattiera militare costruita durante la Prima Guerra Mondiale sul massiccio del Pasubio dalla 33° Compagnia Minatori del Quinto Reggimento dell’Esercito Italiano, con l’aiuto di sei centurie di lavoratori territoriali.
Fu realizzata principalmente per permettere alle truppe italiane di comunicare e rifornire la propria linea difensiva posizionata sulla sommità del Pasubio, ma anche per impedire l’avanzata del nemico.
La strada delle Gallerie è considerata un capolavoro d’ingegneria militare, venne iniziata nel marzo 1917 e i lavori terminarono nel dicembre successivo.
Oggi, questo capolavoro è diventato una delle mete preferite da chi ama fare trekking e passeggiate in montagna.
La cosa che mi ha stupito di più di questo trekking è stata quella di trovare ancora la neve, lungo il percorso, il 15 di Giugno.
La camminata è iniziata la mattina presto dal Parcheggio di Bocchetta Campiglia per concludersi al Rifugio Achille Papa.
Iniziando il percorso sono bastati pochi tornanti per imboccare la prima emozionante Galleria scavata nella roccia.
Addentrandosi nelle Gallerie il buio si è fatto sempre più denso e il freddo ci ha colto di sorpresa.
Fortunatamente avevamo con noi delle felpe da trekking e degli indumenti da trekking caldi, e da quel momento in poi, è stato tutto un: “Non vedo niente! Accendi la torcia e metti la felpa“, “Spegni la torcia e togli la felpa“.
Tra Natura e Storia
Percorrere la leggendaria Via delle 52 Gallerie significa ammirare un suggestivo paesaggio traboccante di storia.
Più della metà del percorso è scavato nella roccia, nelle Gallerie più lunghe abbiamo potuto osservare gli avamposti dove i militari osservavano l’avanzare della linea nemica.
Uscendo da alcune Gallerie ci siamo fermati ad ammirare non solo gli scorci di verde affiancati a vertiginosi picchi di roccia e gole selvagge, ma abbiamo anche osservato la pianura e le Prealpi vicentine. Nelle zone che sono rimaste sempre in ombra invece ci siamo messi a giocare con la neve.
Arrivati finalmente stanchi e affamati alla fine del percorso, ecco che spicca davanti a noi il Rifugio Achille Papa con una bellissima distesa di prato su cui ci siamo stesi per far riposare le gambe e mangiare qualcosa prima del rientro.
Anche se il dislivello dell’intero percorso per arrivare alla 52° Galleria e i “tagli” per tornare giù, alla fine si sono fatti sentire, questa esperienza è stata quella che mi ha fatto innamorare della montagna.
In base alla mia esperienza, per questo percorso, consiglio di portare una torcia elettrica, o meglio ancora una lampada da testa, per poter superare le parti maggiormente buie delle gallerie.
E di indossare un abbigliamento consono, come delle scarpe in Gore-tex o comunque impermeabili (ma traspiranti) per evitare di bagnarsi i piedi, in quanto lungo il percorso e specialmente all’interno delle gallerie possono trovarsi delle pozzanghere poco visibili a causa del buio.
Dafne Fucà per Redazione SportIT
Carlo
Brava Dafne, sembra proprio una bella esperienza da fare, grazie per gli ottimi consigli ✌
Francesco
E brava Dafne Vine voglia di andarci