Un trekking non semplicissimo ma molto affascinante nel cuore del Veneto, sulle Prealpi Vicentine. Mettiamo nello zaino l’abbigliamento giusto, un paio di bastoncini per aiutarci, tanta voglia di camminare e i ramponcini per non scivolare
Il Monte Priaforà è una delle cime delle Prealpi Vicentine, situata nel comune di Velo d’Astico.
Il monte prende questo nome da un foro naturale nella roccia dal diametro superiore ai 3 metri, situato in prossimità della vetta.
Il Foro naturale è visibile ad occhio nudo anche a chilometri di distanza, ad esempio, percorrendo al tramonto la famosa Strada del Costo è possibile ammirare i raggi del sole che lo attraversano.
Anche questa escursione ripercorre zone che sono state teatro di guerra durante il primo conflitto mondiale e con qualche breve deviazione c’è la possibilità di visitare delle trincee e delle postazioni di guerra.
Questo trekking, come la maggior parte delle escursioni in montagna è iniziato molto presto.
Arrivati al parcheggio ci siamo messi gli scarponi, abbiamo preso le bacchette per camminare e finalmente, messo lo zaino in spalla, eravamo pronti a partire!
La salita è iniziata dolcemente e dopo un po’ di cammino, tra sbadigli e chiacchierate, ci siamo trovati davanti una distesa di prato con ancora un po’ di neve.
Il sentiero nella parte iniziale era fangoso, ma fortunatamente a metà strada la parte fangosa è terminata e ci siamo ritrovati avvolti nel bianco della neve.
Dopo qualche ora, arrivati ad un tratto pianeggiante abbiamo visto sulla destra una rampa di gradini con una corda a cui aggrapparsi per facilitare la salita e, volgendo lo sguardo in alto, abbiamo potuto ammirare l’immenso Foro.
La salita è stata abbastanza faticosa pur essendoci la corda, perché tutto il percorso era molto scivoloso, tant’è che siamo stati costretti a fermarci ed indossare i ramponcini per riuscire ad arrivare in cima.
Eccoci finalmente davanti a questo straordinario “balcone naturale” da cui abbiamo potuto ammirare una straordinaria vista sull’Altopiano di Asiago e sul Monte Summano.
Davanti allo sbalorditivo paesaggio ci siamo riposati e abbiamo mangiato qualcosa prima della discesa per tornare a casa.
Questa incredibile escursione tra storia e natura, non è molto difficile da percorrere anche se ci possono essere dei pezzi particolarmente insidiosi, specialmente nell’ultimo tratto di sentiero che conduce alla cima.
In base alla mia esperienza, se volete percorrere questo sentiero nel periodo invernale consiglio di attrezzarsi con abbigliamento tecnico (pantaloni da trekking e giacche idonee) e ramponcini, che trovate ovviamente su SportIT. Molto interessanti per qualità e prezzo sono i Ramponi Ice Master Evo di Camp.
Potrete anche portare con voi – consigliatissime! – delle bacchette che vi aiuteranno durante la salita. Per esempio, i Bastoncini Thui di Ferrino, o i bastoncini Diorite, sempre di Ferrino.
Per quanto riguarda gli scarponcini da trekking, Trango (per lei), Rapace e TX Hike sono quelli che consigliamo per questo tipo di escursione.
Se vi state chiedendo: “ma è un’escursione fattibile anche con i bambini?”. La risposta è: sì.
Può essere fatta benissimo anche con dei bambini perché il percorso è molto leggero, l’unica parte un po’ più esposta è la parte per salire fino al foro e alla croce, ma penso che comunque non sia impossibile.
L’ideale è farla nel periodo estivo o in primavera, con le belle stagioni la camminata può essere piacevole anche per le famiglie.
Dafne Fucà per Redazione SportIT
Francesco
Brava veramente interessante
Anna Maria
Questa straordinaria descrizione mi ha fatto venir voglia di vivere quest’esperienza in prima persona.L’ anno prossimo, quando andrò in Veneto,sicuramente mi recherò lì ma ,non essendo molto esperta, mi attrezzerò adeguatamente.
tiziana
splendido
Maria
Eccezionale