Adidas Predator, la scarpa simbolo di fine e inizio millennio, torna sulla scena. Lo fa con una versione totalmente rinnovata nel look e nella tecnicità. Basterà per rispolverare i fasti di un passato così glorioso?
Ci siamo: Adidas Predator è tornata! Come vi avevamo detto tempo fa, d’altronde, i segnali erano chiari. Inequivocabili, oseremmo dire. Si era partiti con delle colorazioni di Ace (ad esempio, Ace Purecontrol del Red Limit Pack) che strizzavano decisamente l’occhio al passato, con il classico rosso/nero che tanto era stato celebrato da modelli storici come Predator Accelerator (1998) o Predator Mania (2002). Già da qui la classica puzza di bruciato era nell’aria.
Con l’uscita di edizioni limitate come Adidas Predator Champagne Pack o Adidas Predator Precision, la puzza di bruciato era diventata un vero incendio. Colpo finale, la recente presentazione di un pack dedicato al testimonial più famoso della scarpa. Si, lui, David Beckham. La sua Capsule Collection è stata la vera conferma che ha spazzato via tutti i dubbi. Adidas Predator is back.
Diciamolo chiaramente, dai. Questa notizia, per noi football nerds non più adolescenti, è davvero dolce come lo zucchero filato. Predator è stata davvero una leggenda, all’interno del periodo tra fine anni ’90 e primi anni 2000. Come dimenticare le pennellate dello Spice Boy? O le ruletas di Zidane al Real? O ancora i tocchi vellutati di Del Piero? Più di ogni altro modello, Adidas Predator è stata davvero un simbolo di un’epoca. Inoltre, ha definito in maniera chiarissima la potenza di testimonial, pubblicità, marketing. Una sorta di profeta per tutti i modelli, insomma. E non solo Adidas. Sono davvero tanti i silos ai quali Predator ha spianato la strada verso una diffusione globale che apprezziamo ancora oggi.
Caratteristiche tecniche
Poche chiacchere, comunque. Come si presenta la nuova versione? Intanto, è bene ricordarlo, Adidas Predator prenderà il posto di Ace. Si, proprio lei, alla quale aveva ceduto il passo qualche anno fa. Una sorta di nuovo passaggio di consegne, del quale beneficieranno tutti quei giocatori che amano il contatto con la palla, le giocate di classe e lanci e tiri precisi.

Eh si, perchè, se Ace era diventata la risposta Adidas per il controllo di palla totale, Predator non sarà da meno. Partendo dal modello top di gamma, che sarà la nuova Adidas Predator 18+. Questa versione, infatti, monterà l’esclusivo e nuovo Sockfit Collar. Un’innovazione preziosa, soprattutto per i materiali (Primeknit) e design rinnovato. La forma infatti asseconda in maniera completa la calzata, il calcio e la tenuta in generale.

Per quanto riguarda la tomaia, invece? Qui la tradizione si sposa con l’innovazione. Infatti, riprendendo la volontà di risultare comoda e precisa, Predator presenta una tomaia in Primeknit con sistema Control Skin. Tutte le carte in regola, dunque, per assicurare ottime sensazioni al calcio e risultare confortevole. In questo senso, è significativa la novità proposta sul tallone, che presenta un disegno che riproduce la forma del piede. Accorgimenti utili, specie per chi desidera unire il top del comfort all’alta tecnologia di gioco.

Altra novità importante è sicuramente la struttura laterale. Integrata con il nuovo sistema Forged Knit, la tenuta e la stabilità è stata sensibilmente incrementata. Sicuramente, anche per adattarsi al meglio al calcio rapido di oggi.
Gli strati di poliammide presenti sulla tomaia, invece, sono un forte richiamo al passato. Fin dalla prima edizione, infatti, Adidas Predator ha sempre presentato degli inserti in rilievo sulla tomaia. Un vero e proprio marchio, che era stato concepito per aumentare la sensazione di grip della scarpa. Riproposta con il nuovo sistema Control Skin, l’aggancio ai fasti degli anni ’90 è immediato.

I testimonial
Come ai bei tempi, anche per la nuova Predator l’importanza dei testimonial rimane fondamentale. Primo fra tutti, Paul Pogba. Il centrocampista dello United sarà il volto di punta della nuova edizione del silo. Sarà affiancato da gente del calibro di Dele Alli e Ivan Rakitic. Tutta gente dai piedi ben educati, dunque.

In Italia, Pjanic, Insigne e Biglia saranno i volti principali della scarpa, che sicuramente farà breccia nel cuore degli appassionati italiani, come successo già per le edizioni precedenti. Significativo in tal senso è stato il Predator Day, organizzato da Adidas a Milano.
Predator Day
Accompagnati dalla sapienza e dalla classe di Federico Buffa, siamo stati introdotti nel magico mondo di Predator. A guidarci, oltre all’inimitabile Fede, sono state due icone del modello, passate e presenti: Alex Del Piero e Miralem Pjanic.

Alex si è soffermato su che cosa abbia rappresentato per la sua carriera indossare una scarpa come Adidas Predator. Rivivendo le sue prodezze passate, Del Piero ha sottolineato la differenza tra i vari modelli da lui indossati e la scarpa attuale. “I modelli vecchi erano sicuramente più pesanti, – racconta Pinturicchio- realizzati per un tipo di calcio dai ritmi diversi. La continuità di Predator sta nell’essere simbolo di controllo e precisione, ora come allora.”
Interpellato su i vantaggi che Adidas Predator da agli specialisti dei calci piazzati come lui, Miralem Pjanic è stato chiaro. “Ogni calciatore ha il suo modo di calciare, – ha detto- personalmente cerco di colpire la palla con l’interno collo. Avere una scarpa sensibile come la nuova Predator per me è sicuramente un enorme vantaggio.”
Una bella festa, insomma. D’altronde non poteva essere altrimenti. Risvegliato dal sonno degli ultimi anni, uno dei modelli simbolo degli ultimi 25 anni di calcio sta per tornare. Predator is back.
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